Estratto da “Le tre domande” di Don Miguel Ruiz e Barbara Emrys –
Ed. Il punto d’incontro
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Molto tempo fa, durante una giornata di pioggia, un vecchio stava procedendo sul suo carro lungo una strada di campagna. Le buche e gli scrosci rendevano la guida difficoltosa.
Quando il carro finì in una buca particolarmente profonda, una ruota posteriore si ruppe. Il vecchio calmò il cavallo, saltò giù sulla strada fangosa e iniziò ad armeggiare con la ruota del carro. Presto si rese conto che la buca era troppo profonda e la ruota troppo pesante per riuscire ad alzarla.
Era lì, fradicio e infreddolito, quando sentì i passi di qualcuno che si avvicinava.
Un ragazzo di campagna stava tornando a casa per la cena e vide il carro malridotto del vecchio assediato dall’acqua che scorreva come un fiume. Trovò un palo di recinzione che era caduto e con quello entrò nel fango fino alle ginocchia per puntellare il carro. Dopo averlo sollevato si mise a riparare la ruota.
Mentre lavorava, parlò al vecchio delle sue aspirazioni per il futuro. Sapeva molto poco del mondo ma voleva imparare. Voleva scoprire chi era e trovare le risposte ai grandi misteri della vita. Presto sarebbe diventato un uomo e voleva saperne di più sull’amore. Disse che spesso sognava a occhi aperti le cose meravigliose che dovevano ancora accadere.
“Quasi tutti i giorni non so se sto sognando o se sono sveglio!”. Il ragazzo non smetteva di parlare e il vecchio ascoltava in silenzio.
Dopo un’ora finì il lavoro di riparazione. La ruota era tornata al suo posto e il carro era di nuovo sulla strada. Il vecchio, pieno di gratitudine, infilò una mano in tasca alla ricerca di qualche moneta. Non trovando niente da offrire al ragazzo per il suo aiuto, gli chiese se in cambio poteva accettare tre perle di saggezza, garantendo che gli avrebbero procurato più ricchezza di qualsiasi moneta. Il ragazzo sorrise mentre il sole faceva capolino tra le nuvole che correvano gonfie. Sapeva di non poter rifiutare quella manifestazione di gratitudine, qualunque fosse l’offerta che gli veniva fatta. E dopotutto aveva molto da imparare.
“Sì”, disse educatamente. “Sarei davvero onorato se lei volesse condividere la sua saggezza con me, signore”.
Allora il vecchio si piegò verso il ragazzo e iniziò a parlargli.
“Per trovare la tua strada nel mondo, hai bisogno soltanto di rispondere a tre domande”, gli spiegò. “Prima devi chiederti: ‘Chi sono io?’ Saprai chi sei quando vedrai chi non sei.
“Poi devi chiederti: ‘Cos’è reale?’ Saprai cos’è reale quando accetterai ciò che non lo è.
“Infine”, concluse, “devi chiederti: ‘Cos’è l’amore?’. Saprai cos’è l’amore quando capirai cosa non lo è”.
Il vecchio si raddrizzò sfregando il cappotto per ripulirlo dalle macchie di fango. Il ragazzo si tolse rispettosamente il cappello e lo ringraziò. Vide il vecchio salire sul carro e incitare il cavallo. Il carro barcollò, poi inizio a sferragliare lungo la strada.
Tornando a casa, dove la cena lo stava aspettando, si voltò e intravide il carro svanire tra le ombre della sera.