Estratto da ” Il Tao per un anno” di Deng Ming-Dao – Ugo Guanda Editore Milano
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Tessere di cornalina, lapislazzuli e giada, il mosaicista compone il suo disegno un centimetro alla volta.
Ogni pietra da sola vale una fortuna; insieme creano un’unità di valore inestimabile.
Non lontano da dove sono cresciuto viveva un artigiano specializzato in mosaici. Quest’uomo accettava incarichi da tutto il mondo e partecipava alla realizzazione di dipinti murali e di sculture di famosi artisti. Aveva cesti e cestelli traboccanti di una varietà di tessere preziose. Alcune erano di vetro rosso, blu e giallo; altre abilmente smaltate. Alcune erano pietre preziose: lapislazzuli, turchese, malachite e ossidiana; altre erano ricoperte di oro e argento, e proprio queste risplendevano per prime quando il mosaicista lucidava il disegno.
Dio può manifestarsi nei particolari, ma è importante avere una visione d’insieme del quadro.
In questo senso, il mosaicista ci offre un esempio prezioso. Egli conosce in partenza il risultato finale, e tuttavia conserva una concentrazione tale da riuscire a comporre enormi quadri partendo da minuscole tessere. Ciò significa conoscere sia il piccolo, sia il grande. Seguiamo il suo esempio, e non ci sentiremo mai piccoli: allo stesso modo non perderemo mai di vista il rapporto tra microcosmo e macrocosmo.