Fin da piccoli la vita è stata un susseguirsi di progetti: quello di crescere, di entrare in relazione con mamma, papà e parenti, con la scuola, le amicizie, il lavoro, fino al formarsi di una famiglia propria. Quale migliore progetto avremmo potuto realizzare, se non la nostra vita stessa?
Ogni piccolo passo compiuto è derivato da un progetto “non consapevole”. Siamo andati avanti d’istinto. Questi progetti ci hanno messo sulla via.
I progetti scelti con attenzione sono quelli che ci indicano la strada da percorrere.
Dietro ai progetti consapevoli, sono presenti due movimenti, uno che precede e l’altro che segue. Io li chiamo “il progetto del cuore” e “il progetto della mente razionale”.
I progetti della mente razionale sono successivi. È la strategia per realizzare e concretizzare il progetto iniziale. La scansione temporale, gli strumenti necessari, le relazioni da attivare, ecc.
I progetti del cuore sono quelli che ci hanno fatto crescere e vincere le sfide della nostra vita. Quelli che ci hanno dato, e danno, l’opportunità di esprimere noi stessi in totale autenticità. Sono i progetti che ci inducono a esplorare territori sconosciuti, che ci fanno fare nuove esperienze. È il cambiamento di uno status quo. L’obiettivo finale è solo un punto per orientarsi nel percorso, l’esperienza fatta strada facendo è il fine.
Il cuore ci invia segnali: essi sono una rete per acchiappare i sogni, per vedere le stelle. Sono quelli che ci difendono dal caos e dai capricci. Sono i desideri nascenti del nostro essere.
Josephine Baker disse: “ È dunque questo che chiamano vocazione: la cosa che fai con gioia, come se avessi il fuoco nel cuore e il diavolo in corpo?”
Ebbene, un progetto autentico è simile alla vocazione; dà entusiasmo, riempie di questa bellissima sensazione il corpo e l’anima. Il progetto del cuore è l’occasione di esprimere quella parte di noi che desidera vivere.
Quante volte abbiamo sentito quella voce interiore dirci: “Perché no? Perché non farlo?” Una voce che ci spinge a osare, a seguire una inclinazione che sentiamo vera per noi. Ascoltiamola e diamole voce. Se non ora, quando?