La Magia del Lasciar Andare

di  Ermanna

Lasciar andare è una piccola rivoluzione silenziosa. Non richiede proclami o gesti eclatanti: è un atto gentile, quasi invisibile, ma capace di cambiare la giornata — e forse anche la vita.
Non significa rinunciare, ma scegliere di non appesantirsi. È liberarsi dello zaino delle preoccupazioni superflue che ci portiamo sulle spalle: quelle inutili.

È riconoscere che non tutto dipende da noi, è accettare  che alcune risposte non arriveranno, che certe situazioni non si risolveranno come vorremmo, e che non tutto può essere controllato. E va bene così.

Lasciar andare davvero è una liberazione interiore. Non è dimenticare, ma accettare e trasformare ciò che è stato.

Rimorsi, rancori e rimpianti sono i principali ostacoli che ci legano al passato e ci impediscono di vivere pienamente il presente.
Il passato non si può cambiare, ma può insegnarci a vivere con già leggerezza. L’importante è sapere di aver fatto del nostro meglio in ogni circostanza.

Nel lasciar andare, il perdono è centrale: non è debolezza, né dimenticanza, ma una scelta consapevole di liberarsi dal dolore, dal giudizio e dalla colpa.
È un gesto di guarigione profonda, verso gli altri e verso se stessi. È un atto di coraggio.

Lasciar andare è un gesto di fiducia verso la vita.
È fare spazio al nuovo anche se non possiamo prevedere cosa si presenterà.

In un mondo che ci spinge a trattenere, lasciar andare per creare spazio è un atto magico.

Tu cosa vuoi lasciar andare? Cosa vuoi abbandonare nelle acque del mare e nei sentieri di montagna, in modo da vivere sempre più serenamente non solo questo periodo estivo, ma tutta la tua vita?

SERENA ESTATE! ☀️

Aprirsi al cambiamento

DIstrazione

– Parte prima – La bellezza del cambiamento

di Ermanna

– Parte seconda –

Per quale ragione a volte non desideriamo che le cose cambino?

 

I motivi possono essere molteplici, eccone alcuni:
– Paura dell’ignoto. Le situazioni conosciute sono rassicuranti, anche se non ideali.
– Perdita dei riferimenti abituali. Quando sentiamo di non poter avere il controllo su ciò che succede, ci sentiamo vulnerabili.
– Attaccamento. Ci affezioniamo a ciò che conosciamo: persone, abitudini, ruoli.
– Paura del giudizio. Cambiare può significare uscire dall’ “immagine” che gli altri hanno di noi. Questo può generare ansia e insicurezza.

Ma guardando da un’altra prospettiva, CAMBIARE significa molto altro.

  • È allontanarsi da ciò che non ci serve più. Non è un fallimento, è la consapevolezza che qualcosa ha fatto il suo tempo.
  • È creare spazio per qualcosa di nuovo. È offrirsi la possibilità di una vita più autentica e serena, semplicemente guardando nella direzione che ci fa stare meglio.
  • È allenare la nostra forza e la nostra flessibilità, per accogliere ciò che la vita ha da offrirci. È andare avanti, anche quando c’è un po’ di paura.
  • Cambiare non significa perdere una parte di noi, ma darle una nuova forma. È riscoprire aspetti che avevamo dimenticato. È lasciarsi trasformare e arricchire da ogni esperienza.
  • Cambiare è avere fiducia nella vita, che per sua natura non è immobilità, ma movimento verso lo sviluppo e la crescita.

Aprirsi al cambiamento è scegliere di vivere con più libertà. Libertà di lasciare andare, di accogliere il nuovo, di essere fedeli a noi stessi.

E quando lo facciamo nel rispetto degli altri, il cambiamento non fa più paura. Diventa parte del nostro cammino.

La bellezza del Cambiamento

di Ermanna

– Parte 1 –

Cambiamo continuamente, spesso senza rendercene conto: cresciamo, maturiamo, invecchiamo.
Modifichiamo il nostro stile, cambiando acconciatura, macchina, casa o lavoro. Anche le relazioni cambiano: nuove amicizie, nuovi amori. A volte con naturalezza, altre con fatica.

Ma cosa rende il cambiamento così affascinante per alcuni e così spaventoso per altri? Come sempre, tutto dipende da che prospettiva lo guardiamo.

Cambiare può dare nuova energia, stimolare. Ma lasciare ciò che conosciamo, rompere con le abitudini, richiede forza e coraggio — e non è sempre facile trovarli.

È normale provare timore verso ciò che non conosciamo e spesso è il buio dell’incognito che ci frena, perché abbiamo smesso di sognare. Il cambiamento può essere come l’alba dopo una lunga notte: incerto, sì, ma pieno di promesse.

E dietro il timore dell’ignoto si possono celare bellezze che aspettano solo il nostro primo passo.

– parte seconda – aprirsi al cambiamento

La bellezza della quotidianità

Di Ermanna

 

Spesso ci sentiamo intrappolati nella ripetitività quotidiana e stressante, senza che nulla a fine giornata ci faccia sentire di aver vissuto pienamente. I momenti di maggior soddisfazione sono solitamente legati a eventi come vacanze o incontri, mentre la quotidianità sembra priva di significato.

Tuttavia, a volte succede che, pur senza cambiamenti evidenti, qualcosa dentro di noi trasforma la percezione della giornata, dandole un sapore nuovo.
In quel momento abbiamo distolto lo sguardo dalla routine e, pur rimanendovi immersi, abbiamo orientato la nostra sensibilità su altro. Una percezione sottile e inconsapevole che ci ha fatto dire, con un sospiro di sollievo: “Ecco!”.

La quotidianità nasconde in sé un enorme potenziale. Questo potenziale si manifesta con un cambio di prospettiva. È…

  • VEDERE la ripetitività come RITUALITÀ a cui dare un significato: faccio questo per… stare meglio (meditazione o momenti di quiete), mangiare meglio (cucinare con amore), respirare meglio (arieggiare e pulire casa), lavorare al meglio (per la soddisfazione di aver fatto del proprio meglio sempre), …
  • CONVERSARE ASCOLTANDO ciò che si muove dentro di noi e nell’altro: cosa vuole dirmi davvero questa persona? Cosa sento davvero quando parlo con lei? …
  • INTRODURRE ogni giorno un po’ di NATURA. Un fiore, una passeggiata nel verde (bosco, parco, giardino), l’osservazione del cielo, …
  • TRASFORMARE un gesto quotidiano: CAMBIANDO un elemento della nostra colazione, scegliendo una strada alternativa per recarci al lavoro, entrando in un negozio diverso per fare la spesa, …
  • AGGIUNGERE CREATIVITÀ a un’abitudine. Scrivere a mano anziché al computer, leggere su un libro anziché sui nostri dispositivi, abbellire un angolo della nostra casa spostando semplicemente dei cuscini, …
  • RALLENTARE i ritmi personali e vedere la frenesia del fare come esplosione di vitalità e di energia che va compensata.

Un minimo cambiamento o orientamento delle nostre intenzioni ha una forza potente. È quella che ci permette di essere presenti anche nella routine, nel disagio e nella stanchezza. È ciò che ci fa sentire il sapore della vita.

La bellezza dell’esistenza non si manifesta con eventi straordinari, ma con piccoli momenti, dettagli e gesti che possono rendere ogni giorno speciale, imparando a guardali con occhi nuovi.

Il “Sentire” – un potente atto di Connessione.

di Ermanna

In un mondo dove siamo distratti e separati dalla tecnologia, riscoprire il potere del “sentire” è fondamentale per costruire legami autentici.

“Sentire” è un vero e proprio atto di connessione profonda. È un modo di essere, di entrare in risonanza con gli altri, di abbracciare le loro emozioni, esperienze e visioni.

Quando “sentiamo” veramente un’altra persona, non solo la capiamo intellettualmente, ma la comprendiamo nel profondo, creando un legame che va al di là delle parole. È unione emotiva.

Il Sentire ci aiuta a connetterci senza barriere sociali, culturali o altro. È al di là delle differenze.

Il Sentire dà la possibilità di crescere insieme all’altro. È una risorsa di sostegno, un conforto che non ha bisogno di parole. È cura reciproca.

Come mantenerlo vivo?

Lasciarsi andare, aprire il cuore all’altro, riconoscere e mostrare la nostra vulnerabilità.
Creare spazio: abbracciare, valorizzare il sentire dell’altra persona e condividere il nostro sentire.
Ascoltare e accogliere le emozioni dell’altro senza cercare di cambiarle, correggerle, minimizzarle. È permettere all’altro di essere se stesso.

Il Sentire è un ponte che unisce, perché non siamo mai davvero soli.