Essere giovani

ESSERE GIOVANI

La giovinezza non è un periodo della vita
essa è uno stato dello spirito,
un effetto della volontà,
una qualità dell’immaginazione,
un’intensità emotiva,
una vittoria del coraggio sulla timidezza,
del gusto dell’avventura sull’amore del conforto.
Non si diventa vecchi per aver vissuto
un certo numero di anni,
si diventa vecchi perché si è abbandonato
il nostro ideale.
Gli anni aggrinziscono la pelle,
la rinuncia al nostro ideale aggrinzisce l’anima.
Le preoccupazioni, le incertezze, i timori ed i dispiaceri
sono nemici che lentamente ci fanno piegare verso la terra
e diventare polvere prima della morte.
Giovane è colui che si stupisce e si meraviglia,
che domanda come un ragazzino insaziabile: e dopo?
che sfida gli avvenimenti e trova la gioia al gioco della vita.
Voi siete così giovani come la vostra fede,
così vecchi come la vostra incertezza,
così giovani come la vostra fiducia in voi stessi,
così giovani come la vostra speranza,
così vecchi come il vostro scoramento.
Voi resterete giovani fino a quando resterete ricettivi,
ricettivi a ciò che è bello, buono e grande,
ricettivi ai messaggi della natura,
dell’uomo, dell’infinito.
Se un giorno il vostro cuore dovesse essere
morso dal pessimismo e corroso dal cinismo,
possa Dio avere pietà della vostra anima di vecchi.

– Generale Douglas MacArthur ai cadetti del West Point nel 1945

I cinque movimenti del Lutto

Conferenza  –  Ingresso libero

Come si può dare un senso al dolore per una perdita?

Ogni perdita genera un lutto. Non esiste una perdita maggiore di un’altra per chi la vive. Quando ci troviamo di fronte a un accadimento sconvolgente, entriamo in un turbine di intensi stati d’animo che spesso sembrano opposti tra loro.

Il lutto è un movimento naturale nella vita e colpisce tutti in modo differente, ma così come la nostra vita è unica, anche il nostro lutto lo è; il modo di viverlo è molto personale, così come il tempo necessario per elaborarlo.

Molti si sono occupati del lutto, dalla religione alla psicologia e si trovano ovunque suggerimenti e schematizzazioni.

In questo incontro osserveremo il lutto come possibilità di trovare un nuovo equilibrio e guardare il mondo con occhi più sereni.

Martedì 14 gennaio 2020 ore 20,30-22,00   –   Sabato 18 gennaio 2020 ore 15,00-16,30

Il sapere del cuore

Estratto dal  “Libro Rosso – Liber Primus” di  Carl Gustav Jung

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“Si vorrebbe imparare questo linguaggio, ma chi è in grado di apprenderlo e di insegnarlo? L’erudizione da sola non è sufficiente; esiste un sapere del cuore. capace di offrire spiegazioni più profonde. Il sapere del cuore non si trova nei libri, né in bocca ai maestri, ma cresce da te, come il verde frumento dalla terra nera. L’erudizione fa parte dello spirito di questo tempo, ma questo spirito non comprende per nulla il sogno, perché l’anima si trova ovunque non si trovi il sapere erudito. Ma come posso ottenere il sapere del cuore? Puoi raggiungerlo soltanto vivendo pienamente la tua vita. Tu vivi appieno la tua vita, se vivi anche quello che non hai ancora vissuto, ma che soltanto ad altri hai lasciato da vivere o da pensare. Dirai: «Non posso vivere o pensare tutto ciò che gli altri vivono o pensano.». Devi dire invece: “Dovrei vivere la vita che potrei ancora vivere e dovrei pensare tutti i pensieri che ancora potrei pensare”. Il sapere del cuore è come il tuo cuore. Da un cuore malevolo conoscerai la malevolenza. Da un cuore buono conoscerai la bontà. Lo spirito del profondo esige: «Dovresti vivere quella vita che ancora potresti vivere. É il bene a decidere, non il tuo personale benessere, né quello degli altri, bensì il bene generale». Se siete fanciulli, il vostro Dio sarà una donna. Se siete donne, il vostro Dio sarà un fanciullo. Se siete uomini, il vostro Dio sarà una fanciulla. Il Dio è lì dove voi non siete”.