Riflessioni sui Tarocchi – Seminario in due giornate

 

“ Esse sono immagini psicologiche, simboli con cui si gioca, come l’inconscio sembra giocare con i suoi contenuti. ”     Jung

 

La comprensione del Libro Muto del Tarot si basa inizialmente sulla conoscenza dei 22 Arcani Maggiori.

Queste carte presentano disegni, simboli, colori, cartigli e numeri che racchiudono profondi significati, riconosciuti in seguito da Jung come espressioni umane di quelli che lui stesso, nei suoi studi, aveva definito archetipi.

Queste rappresentazioni archetipali danno lo slancio per l’attivazione interiore di risonanze e intuizioni, non solo nel tarologo, ma anche in colui che le osserva, proprio grazie a quella profonda connessione che ogni uomo ha con tutto il creato.

Durante le due giornate dedicate a questo approfondimento, accederemo alla comprensione della vera identità del Tarot: quello di essere un percorso a tappe per la conoscenza di sè, un sentiero che si articola lungo una rigorosa e logica sequenza di immagini esteriori che richiamano immagini interiori.

 

Informazioni  seminario

Perchè c’è bisogno di maghi

Estratto da “L’antica saggezza dell’anima” di Deepak Chopra  – Edizioni Sperling

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Per trent’anni mi sono occupato della saggezza dei maghi. Sono andato fino a Glastonbury e ho percorso la West Country, mi sono arrampicato fino al Tor e ho visto la collina dove si ritiene che riposino Artù e i suoi cavalieri. Ma vi è qualcosa di più mistico, il bisogno di trasformazione, che continua a spingermi verso la magia. Trovo sempre più che il nostro tempo abbia estremo bisogno di questa conoscenza. Oggi, da adulto, parlo e scrivo per professione di come raggiungere libertà e soddisfazione totali. Solo di recente ho capito che l’oggetto dei miei discorsi è l’alchimia.

Sono giunto alla conclusione che una chiave interesssante per avvicinarsi a questa materia ci è offerta da una delle più incantevoli relazioni che siano mai state descritte: quella fra Merlino e il ragazzo Artù nella grotta di cristallo.  Il punto di vista di questo libro è che la grotta di cristallo è un luogo privilegiato del cuore umano. È il rifugio sicuro dove la voce della saggezza non conosce paura, dove il tumulto del mondo esterno non può entrare. C’è sempre stato un mago nella grotta di cristallo e continuerà a esserci in eterno: dovete solo entrare e disporvi ad ascoltare.

La moderna umanità vive nel mondo della magia tanto quanto le generazioni passate. Joseph Campbell, il grande insegnante di mitologia, affermava che chiunque se se stia all’angolo di una strada ad aspettare che il semaforo diventi verde è in attesa di muovere un passo nel  mondo dei gesti eroici e delle azioni mitiche. Semplicemente non ce ne accorgiamo. Attraversiamo la strada senza vedere la spada nella roccia ritta sull’orlo del marciapiede.

Il viaggio miracoloso comincia qui. Il momento migliore per cominciare è ora. Il sentiero del mago non ha una collocazione temporale: è ovunque e in nessun posto. Appartiene a tutti e a nessuno. Ecco perchè questo libro non ha altro scopo che quello di reclamare ciò che è già vostro. La prima frase della prima lezione recita: “Vi è un mago in ognuno di noi. Questo mago vede e conosce tutto”.

Questa è l’unica frase del libro che dovete accettare così com’è. Una volta trovato il mago interiore, non c’è più bisogno che altri vi insegni. […] Ho udito Merlino esprimersi fra le risate sopra la mia testa mentre ero all’aeroporto, l’ho sentito sussurrare fra gli alberi mentre scendevo in spiaggia, l’ho ascoltato addirittura per televisione. Se siete aperti, anche una fermata d’autobus può trasformarsi nella grotta di cristallo.

A che cosa serve il sentiero del mago? Serve a tirarci fuori dall’abitudine e dalla noia, verso quel tipo di significato che tendiamo a relegare nel mito, ma che, in realtà, è a portata di mano qui e ora. Essere vivi significa conquistare il diritto di dire ciò che si vuole, di essere ciò che si vuole essere e di fare ciò che si vuole fare. Camelot fu un simbolo di questa libertà. Ecco perchè pensiamo a Camelot con nostalgia e ammirazione. Da allora la vita è diventata difficile.  […]

Tutti desideriamo espanderci in amore e creatività, esplorare la nostra natura spirituale, ma spesso qualcosa ci viene a mancare. Ci rinchiudiamo nelle nostre prigioni. Vi è, però, qualcuno che è riuscito a spezzare i vincoli che rendono ristretta la vita. Ascoltate le parole del poeta persiano Rumi: “Voi siete lo spirito incondizionato catturato dalle condizioni, come un’eclissi di sole.”

Questa è la voce di un mago che non può accettare che l’uomo sia prigioniero del tempo e dello spazio. La nostra eclissi è temporanea. Imparare da un mago significa trovare il proprio mago interiore. Una volta trovata la guida interiore, avrete trovato voi stessi. Il sè è il sole eternamente splendente e può essere temporaneamente eclissato, ma, passate le nuvole, il sole riappare in tutta la sua gloria.

 

 

 

 

 

Week-end Tarologico

Il cambiamento personale e di una situazione avviene in noi e attraverso di noi. Se accettiamo questo concetto, non vedremo più il cambiamento come qualcosa che accade a noi, ma come un processo che accade con noi. Noi facciamo parte del cambiamento, non siamo soggetti passivi o inerti su cui le situazioni agiscono.

Lo strumento del Tarot aiuta a cogliere i movimenti che ci coinvolgono e permetterci così di prendere in mano la nostra vita e volgerla al meglio.

Letture tarologiche individuali e gratuite

Sabato 18 marzo
dalle ore 14:30 alle 19:00
Domenica 19 Marzo
dalle ore 9:30 alle 18:30

Ogni lettura verterà su una domanda a scelta tra vita di coppia, relazioni, lavoro.

 

Per motivi organizzativi e di privacy
è necessaria la prenotazione
Adesioni entro
Mercoledì 15 marzo

 

Per informazioni e iscrizioni: Contatti

Riflessioni sui Tarocchi

Incontro interattivo

Sabato 4 marzo 2023 ore 16,00 – 17,30 ca.

“ Esse sono immagini psicologiche, simboli con cui si gioca, come l’inconscio sembra giocare con i suoi contenuti. ”
Jung

 

Il Tarot, nome reale dei Tarocchi di Marsiglia, non è nato come strumento di divinazione, ma come possibiilità di riconoscimento dei nostri meccanismi interiori, attraverso immagini che rappresentano archetipi.

Jung stesso, medico e psichiatra allievo di Freud, si era dedicato allo studio dei Tarocchi, riconoscendo in loro una valenza formativa. Grazie all’osservazione e per mezzo della sincronicità, si attivano gli archetipi interiori come primo passo per una maggiore conoscenza di sé.

La comprensione del Libro Muto del Tarot si basa, in primis, sullo studio dei 22 Arcani Maggiori.

Essi sono costituiti da un insieme di figure, simboli, colori, cartigli e numeri. Ogni Arcano racchiude profondi significati. Guardando queste rappresentazioni archetipali si attivano risonanze e intuizioni. Sono le tappe di un percorso per la conoscenza di sé che si articola lungo immagini in sequenza.

Durante l’incontro interattivo si considereranno alcuni Arcani e, attraverso l’analisi di simboli al loro interno, si potrà accedere a una iniziale comprensione del vero scopo del Tarot.

Adesione entro Mercoledì 1 marzo

 

Per informazioni e iscrizioni: contatti

Ego e ruoli

Estratto da: “Un mondo nuovo” di Eckahrt Tolle – Ed. Oscar Mondadori

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Un ego che vuole qualcosa da un altro (e quale ego non ne vuole?) interpreterà un ruolo affinchè le sue necessità vengano soddisfatte, sia che si tratti di guadagni materiali, di potere, di superiorità, di essere speciali, o di qualche gratificazione, sia fisica sia psicologica.  Crede di essere quei ruoli. Alcuni sono ruoli dissimulati, altri sono sfacciatamente ovvi, salvo che per le persone che li interpretano.

Alcuni ruoli sono semplicemnte creati per ottenere l’attenzione degli altri. L’ego si rinforza grazie all’attenzione degli altri, che è dopo tutto, una forma di energia psichica.  L’ego non sa che la fonte di ogni energia è dentro di voi e così la cerca fuori. L’ego non cerca l’attenzione senza forma che è la Presenza, ma l’attenzione di una certa forma, come l’essere riconosciuti, apprezzati, ammirati o l’essere in qualche modo notati, aver riconosciuta la propria esistenza.

Una persona timida che ha paura dell’attenzione degli altri non è libera dall’ego, ma ha un ego ambivalente che vuole e teme l’attenzione degli altri. Ha paura che questa prenda la forma della disapprovazione o della critica, qualcosa che, per così dire, diminuisca il senso del sé piuttosto che accrescerlo. La paura che un  timido ha dell’attenzione è più grande della sua necessità di attenzione. La timidezza spesso si accompagna a un concetto di sé negativo, all’idea di essere inadeguati. Qualunque senso del sé concettuale – vedere me stesso come questo o quello – è ego, sia esso positivo (io sono il migliore) o negativo (io non vado bene). Dietro ogni senso del sé concettuale positivo, vi è la paura nascosta di non andare abbastanza bene. Dietro ogni senso del sé concettuale negativo vi è il desiderio nascosto di essere il più grande o il migliore. Dietro il sentimento di sicurezza e la continua necessità di essere superiori che l’ego, vi è la paura inconscia di essere inferiore.  Di contro, il timido, l’ego inadeguato che si sente inferiore, ha un forte e nascosto desiderio di superiorità. Molta gente oscilla fra i sentimenti di superioirtà e quelli di inferiorità, dipendendo dalle situazioni o dalle persone con le quali entra in contatto. Tutto ciò che avete bisogno di osservare e di sapre di voi stessi è questo: ogni volta che vi sentite superiori o inferiori a un altro, quello è l’ego in voi.